STORIA DELLA CONFRATERNITA DELLA SANTISSIMA TRINITA’.

Notizie storiche tratte da : G. B. Giaccardi Canonico Onorario 1877.
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IMG_1654Intorno alla metà del 1200 l’Italia era straziata dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini, da congiure, divisioni, guerre civili e soprattutto dal malcostume del clero. In questo periodo, in Umbria, comparve un Eremita di nome Rainero Fasani che predicava la necessità di fare penitenza per evitare l’ira di Dio. In seguito alla sua predicazione incominciarono a formarsi molte processioni di disciplinati, i quali coperti di sacco e con cappucci di tela alternavano preghiere e flagellazioni.

Nacquero così le prime Confraternite: associazioni di laici che si radunavano per pregare e compiere opere di pace e di carità, e il cui scopo era di tornare a un Cristianesimo puro, autentico e rigoroso. Presto il movimento si allargò nelle Marche, in Toscana, in Romagna fino ad arrivare a Roma dove fu perpetuato con un’istituzione stabile.

Nel 1264, a Roma, fu fondata la Compagnia dei Raccomandati di Santa Maria.

Le Costituzioni furono scritte da San Bonaventura da Bagnoregio (al secolo Giovanni Fidanza : Bagnorea 1217/1221 circa, Lione 15.07.1274) e furono approvate da Papa Clemente IV (al secolo Guy Fulques : Saint-Gilles-du-Gard 23.11.1200 – Viterbo 29.11.1268) divenendo il Codice Generale delle Confraternite che si andavano formando in Italia.

I Confratelli furono chiamati Disciplinati, Flagellanti o Battuti dal nome dei flagelli o discipline con cui si battevano durante le processioni lungo le strade in segno di pentimento e mortificazione.

Dal tempo della Controriforma (Concilio di Trento 1545-1563) in poi le Confraternite furono la testimonianza del rinnovato fervore religioso nella Chiesa Cattolica, rappresentavano al meglio lo spirito della Chiesa del dopo Concilio, con regole ferree, uno stile di vita rigoroso e severo, e con struggenti e pittoresche processioni ed una capillare diffusione sul territorio della nostra Penisola.

A Fossano, sulle orme di San Bonaventura, fu eretta nella prima metà del 1300, una Confraternita di Disciplinati chiamata del SS. Crocefisso, i cui Confratelli vestivano un robbone di sacco bianco. Venne scritto il libro delle Costituzioni e due volte l’anno, cioè nella domenica tra l’ottava della Natività di Nostro Signore e in quella che seguiva la Natività di S. Gio. Battista, avveniva l’elezione del Rettore, dei Consiglieri, degli Officiali, dei Massari, dei Tabulatori, ecc. Ogni domenica mattina allo spuntar del sole alla casa della Confraternita si recitava l’officio. L’ultima domenica di ogni mese la pratica della disciplina e altre pratiche in memoria della Passione di Cristo. L’età minima di 28 anni era richiesta per l’accettazione. Savie cautele erano applicate per correggere e allontanare dalla Confraternita coloro che non rispettavano le regole. La vita e l’onestà dei confratelli doveva essere irreprensibile e dovevano guardarsi dalle cattive compagnie. Il Rettore o i Consiglieri visitavano periodicamente i Confratelli e venivano applicate correzioni e pene. La Confraternita non doveva possedere beni stabili, se ne venivano donati, dovevano essere venduti al miglior offerente.

Era obbligatoria la cura dei Confratelli infermi e la vestizione di quelli defunti con il sacco e la disciplina nella mano destra incrociata sul petto.

Il 22 ottobre del 1349 il Vescovo di Torino, Tommaso di Savoia figlio di Filippo I Principe di Acaia, concede alla Confraternita il permesso di far celebrare la messa e di comunicarsi nel proprio Oratorio e quaranta giorni d’indulgenza ogni qual volta facessero la disciplina o qualche processione flagellandosi per strada. Periodicamente venivano organizzati conviti per raggranellare denaro per poter offrire pranzi e limosine ai poverelli. L’opera di carità più grande esercitata dai Disciplinati era il mantenimento di un piccolo ospedale da essi fondato e amministrato. Nel 1382 fu eletto Massaro prima e Rettore poi, il prevosto Oddino Barotti, e già nel 1392 aveva iniziato la riedificazione di un nuovo Ospedale. Dopo alla morte del Barotti, l’Ospedale, cresciuto d’importanza, ebbe forma più stabile e meglio definita, con un’intima unione alla Confraternita per cui ne risultarono vantaggi. Fin dal 1404 s’incominciò a tenere un libro dei conti separato dalla Confraternita. Nel 1452 fu riedificato l’Oratorio, la sede, detta casa della disciplina o casa dei battuti, si trovava nel terziere del Salice, probabilmente di fronte a dove sorgeva il loro Ospedale (attuale area tra via Ancina, via Ricrosio, via Tesauro). L’anno seguente il pittore Pietro da Pocapaglia di Saluzzo fece sulla facciata degli affreschi rappresentanti la Passione di Cristo, la natività di Maria Vergine e i Santi Apostoli Pietro e Paolo. Qualche anno dopo anche il frontespizio dell’Ospedale ebbe i suoi dipinti e furono le immagini del Duca Amedeo di Savoia e di Oddino Barotti.

Il 24 aprile 1532 un certo numero di Confratelli del SS. Crocefisso, si separano e fondano due nuove compagnie: la Compagnia del SS. Nome di Gesù e la Compagnia dello Spirito Santo. La prima fonda il suo oratorio in un angolo del giardino del Convento di S. Francesco e per questo furono anche detti Confratelli di S. Francesco. La seconda fonda il suo oratorio nella via di S. Agostino. Questi furono anche detti Confratelli di S. Antonio per speciale devozione a questo Santo o forse perche il loro Oratorio era posto in prossimità della Chiesa della precettoria di detto Santo.

La modifica delle antiche Costituzioni fatta ad opera del Dottor Giovanni Lancimano viene scritta dal Prete Giovanni Pittatore nel 1542. Tra i molti capitoli uno cita l’abbassamento dell’età per far parte della Confraternita da 28 a 17 anni, ammettendo i novizi a 14 anni.

Il 22 gennaio 1566 il Dott. Lancimano lascia in eredità all’Ospedale il suo cospicuo patrimonio con l’obbligo di parecchi pii legati e costituendone amministratori i rettori della Confraternita della SS. Trinità affiancati, dal 1574, da due Confratelli della compagnia del SS. Nome di  Gesù e dal 1586 anche due eletti dal Comune.

Dopo la morte del Lancimano, un fatto molto rilevante fu l’aggregazione delle Confraternite alle Arciconfraternite esistenti in Roma.

Il 18 luglio 1583 Giovenale Ancina faceva aggregare la Confraternita antica, ossia del Crocifisso, all’Arciconfraternita dei Pellegrini e Convalescenti di Roma con l’obbligo di vestire il Sacco Rosso e di cambiare il proprio titolo con quello della SS. Trinità.

Verso il 1676 viene dato inizio ai lavori di rimodernamento dell’Oratorio con donativi del Vicario Negri e di collette. Nel 1682 il fossanese Francesco Rossi mandava da Roma le reliquie dei SS. Martiri Marcello, Ilario Eusebio, Giustino e Innocenzo. Altre reliquie fra cui quella di S. Illuminato erano inviate da Giuseppe Rossi, mercante a Roma , nel 1684.

Circa il 1700 s’incominciò a fare l’esposizione del SS. Sacramento e nel 1710 fu fatta costruire una grandiosa raggiera d’argento da G. T. Groppa argentiere di Asti.

Il 27 dicembre 1710 un grave incendio in una camera in cui era l’archivio della Confraternita per alcuni ceri ivi deposti e non ben smorzati, divorò un libro mastro e altri libri, carte e pergamene antiche contenenti i privilegi della Confraternita per cui si persero molte notizie riguardanti la storia antica della medesima.

Il 30 marzo 1724 fu affidato l’incarico di edificare un nuovo e grandioso Ospedale, all’Ingegner Francesco Filiberto Gallo che presentò un disegno che comprendeva anche la nuova Chiesa. Il 18 aprile 1724 i lavori furono affidati ai fratelli Filippo e Gio. Antonio Robella Capimastri muratori. La prima pietra fu posata l’11 maggio 1724 e nella primavera del 1729 fu fatta la solenne inaugurazione.

All’Ingegner Francesco Gallo era stato affidato il disegno della nuova Chiesa e con la sua genialità ne approntò due, che approvati dallo Juvarra, furono presentati alla Confraternita che ne lasciò la scelta al Vescovo Monsignor Barattà. Il 18 giugno 1730 giorno in cui cadeva la festa della SS. Trinità fu posta la pietra fondamentale alla presenza della Principessa Maria Vittoria di Savoia Carignano con la sua Corte. Questa Principessa ricambiò l’onore fattole regalando nel 1737 alla Confraternita uno stupendo paramentale, un contraltare e un baldacchino broccato in argento.

Nel 1732, la Confraternita aveva esaurito tutte le finanze, si decise quindi una colletta tra i confratelli, i quali contribuirono con denaro, grano e legumi.

Una svolta decisiva si ebbe con l’assunzione dell’impegno di ultimare l’opera da parte dell’ospedale, con la condizione che la Confraternita rimborsasse all’ospedale la metà di quanto avesse speso.

Tra coloro che lasciarono lasciti ingenti, ci furono: i Dalmasso, l’Abate Boetti, il Vicario Negri e 5 membri della famiglia Celebrini.

Verso la metà del 1733 la chiesa aveva raggiunto l’ultimo cornicione esterno e nel 1735 venne edificata l’intera cupola e si progettò il campanile, terminato nel 1738.

Nel 1736 vengono scelti, sotto indicazione del  Beaumont:

- il pittore Cav. Michele Antonio MILOCCO, per le figure, gli affreschi e l’ancona.

- il quadraturista Giuseppe ALLAMANO,

- per le finte architetture e l’ornato, i fratelli Carlo e Gian Pietro POZZO,

- gli stucchi del presbiterio, dell’altare maggiore e quelli laterali sono opera degli stuccatori Cipriano BELTRAMELLI e Bernardino BARELLI,

- al fossanese Luigi GAMBERA si deve il dipinto del cartiglio di facciata raffigurante la SS. Trinità,

- i lavori da scalpellino furono affidati a Stefano MARTINO,

- le dorature a un certo Giuseppe BERTOLINO,

- la minusierie al falegname torinese Sebastiano STROPPIANA.

La chiesa, esempio di barocco piemontese fu consacrata dal vescovo Barattà nella festa della SS. Trinità il 24 maggio 1739 e da allora, per oltre 200 anni, salvo alcune interruzioni temporanee, verrà officiata a cura della Confraternita.

La realizzazione del progetto comportò modifiche della cinta muraria e condizionò l’assetto urbano della parte sud di Fossano.

Il cantiere, con la fornace, fu situato sulla piazza, dopo aver demolito un antico forno comunale, così i mattoni potevano essere cotti in loco, a seconda delle necessità.

Nel 1763, quando la costruzione della chiesa era al termine, si liberò lo spazio antistante per costruire il sagrato e la piazza.

Con l’avvento della rivoluzione francese dal 1789, vengono imposte alla Confraternita, da parte del Governo Piemontese, gravezze notevoli, per sostenere la guerra con la Repubblica Francese.

Nel 1799 nonostante le vittorie riportate dagli Austro-Russi contro i Francesi, il Console Napoleone Bonaparte rioccupa il Piemonte.

Nel 1800, con al battaglia di Genola, la Chiesa fu riempita di feriti e rimase chiusa al culto.

Il 5 brumaio anno X, 27 ottobre 1801, viene costituito il Consiglio degli Ospizi civili per le opere di Fossano, abolendo le antiche amministrazioni private.

Il 25 marzo 1811 la Confraternita rischia l’abolizione, ma per il fatto di essere la Chiesa al servizio degli ammalati e vantando l’Ospedale, un credito di L. 16 mila, ne evitarono l’abolizione.

Le conseguenze della rivoluzione francese furono devastanti su tutte le Opere Pie e su tutte le associazioni religiose della città.

Nel 1814 al Re Vittorio Emanuele I succeduto a Carlo Emanuele IV furono restituiti i propri Stati e venne ristabilita la Congregazione dell’Ospedale, ristorate le sue finanze e il conseguente miglioramento economico della Confraternita che poté così far eseguire opere a decoro della sua Chiesa.

Ma un notevole cambiamento si era sviluppato in quegli anni bui per la Confraternita e da questo periodo in poi quasi tutta l’attività dei Confratelli fu concentrata nella gestione dell’Ospedale.

Alla Confraternita della SS. Trinità si solevano ascrivere delle Consorelle, che si registravano in un libro a parte. Non avevano abito particolare, non comparivano nelle processioni e neanche alle sepolture. Prime a vestire una speciale divisa furono le Consorelle della Misericordia, poi quelle del Gonfalone e ultime quelle della SS. Trinità. Nel 1839 il Vice Rettore Cav. Francesco Bava ottenne dal Vescovo Ferdinando Bruno di Tournafort la facoltà della loro vestizione e approvò pure la scelta fatta dalle Consorelle di avere come loro patrona la Beata Vergine del Buon Consiglio. Quindi nella seconda domenica di luglio del 1840, giorno fissato dal Vescovo per la festa della loro divina Patrona, apparvero in processione rivestite della divisa della Confraternita.

Nel 1854 la Nobildonna Giuseppina Falletti di Torre d’Ussone, già monaca Cisterciense nel Monastero di Santa Catterina moriva lasciando un cospicuo lascito all’Ospedale e obbligava questo a pagare ogni anno alla Confraternita un canone di L.156 per metterla in grado di sopperire ai restauri della Chiesa e di provvedere le suppellettili necessarie al servizio del culto. La chiesa ebbe molti altri legati. Nel 1861 venne ceduto un terreno al Municipio per farne una piazza d’armi, venne disfatto un terrapieno a lato della Chiesa e furono abbattute le mura vicine. Nel 1873 su disegno dell’ingegner Rancorelli venne fatto il nuovo piazzale in pietra contornato dai gradini e la nuova grande piazza.

Le principali feste e sacre funzioni della Confraternita erano:

Festa principale della Santissima Trinità, con nella Processione il gruppo della SS. ma Triade;

Festa della Beata Vergine del Buon Consiglio, speciale Protettrice delle Consorelle, seconda domenica di Luglio, con nella processione il gruppo della Vergine del Buon Consiglio;
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Festa anniversaria della consacrazione della Chiesa, quarta domenica di ottobre;

Festa dei Ss. Cosma e Damiano, solennizzata dai Medici e dai Farmacisti;
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Festa di S. Eligio Vescovo protettore dei fabbri ferrai, orefici, argentieri, ecc., nella domenica precedente alla prima dell’Avvento;

Orazione delle Quarantore;

Benedizione tutti i venerdì sera, tre ore prima dell’Ave Maria.
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La Confraternita della SS. Trinità e stata operativa sino al 1972, ultimo rettore laico fu il Signor Caramia. Dopo tale data la rappresentanza venne assunta dal Parroco della Cattedrale.

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Il 18 ottobre 2011 alcune persone interessate alla Confraternita facevano richiesta ufficiale al Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Cavallotto per avere l’autorizzazione ad erigere Canonicamente l’Associazione Confraternita della Santissima Trinità a cui allegavano il nuovo statuto per l’approvazione.

Il 7 dicembre 2011 Sua Eccellenza il Vescovo Monsignor Giuseppe Cavallotto concedeva con decreto l’autorizzazione ad erigere Canonicamente l’Associazione “Confraternita della Santissima Trinità”, approvandone nel contempo lo statuto.

Con lettera del 10 febbraio 2012, viene convocata l’assemblea straordinaria di tutte le persone che hanno aderito a questa iniziativa per il giorno 27.02.2012 alle ore 18,00 nella Sacrestia delle Chiesa della SS. Trinità.

Il giorno 27 febbraio 2012 alle ore 18,00 nella sacrestia della Chiesa della SS. Trinità, alla presenza del responsabile legale sacerdote Ricciardi Pietro, viene eletto il Consiglio Direttivo e ratificato l’Atto Costitutivo d’Associazione.

I Confratelli Aronica Salvatore, Basso Mario, Dadone GianPiero, Degiovanni Gianfranco, Perotti Giuseppina, Tollini Giambartolomeo, Tomatis Giacomo risultano eletti all’unanimità quali componenti il primo Consiglio Direttivo della Confraternita della SS. Trinità.

Da parte di tutti i presenti vengono apposte le firme di convalida e la ratifica dell’Atto Costitutivo e dello Statuto della Confraternita della SS. Trinità.
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Il giorno 9 marzo 2012 alle ore 18,00 presso la Chiesa della SS. Trinità si riunisce il Consiglio Direttivo della Confraternita per attribuire le cariche. Non essendo presente uno dei consiglieri eletti nella persona del Confratello Tomatis Giacomo, si attribuiscono i primi sei incarichi in attesa delle disposizioni del Confratello Tomatis Giacomo.
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Il giorno 10 marzo 2012 il Confratello Tomatis Giacomo rinuncia all’incarico offertogli nel Consiglio Direttivo della Confraternita, pertanto al suo posto viene cooptato il Confratello Valle Alberto, pertanto il Consiglio Direttivo della Confraternita della Santissima Trinità risulta cosi composto:

  • Rettore il Confratello Tollini Giambartolomeo,
  • Vice Rettore il Confratello Aronica Salvatore,
  • Cerimoniere il Confratello Basso Mario,
  • Segretario il confratello Dadone GianPiero,
  • Tesoriere il Confratello Degiovanni Gianfranco,
  • Massaro la Consorella Perotti Giuseppina,
  • Massaro il Confratello Valle Alberto.

Rinasce così la vecchissima e veneranda Confraternita del Santissimo Crocifisso, rinominata della Santissima Trinità e da tutti conosciuta come i BATTUTI ROSSI.

I Confratelli e le Consorelle con lo stesso spirito di amore, pace e carità sperano di raggiungere, non la partecipazione di un tempo, ma una adesione importante, per poter operare per il bene della città e dei suoi cittadini.
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Essi si propongono di promuovere i valori della religione, della cultura,  della letteratura, dell’arte e della civiltà di Fossano attraverso l’esercizio delle seguenti attività:

  • collaborazione con gli enti locali nella realizzazione e gestione di eventi e manifestazioni religiose e laiche;
  • progettazione di piani di valorizzazione turistica locale;
  • collaborazione con le realtà scolastiche ed educative per la realizzazione di progetti didattici volti alla conoscenza del patrimonio religioso, storico e artistico ;
  • incremento della fede tra le Consorelle ed i Confratelli mediante riunioni di preghiera e di meditazione;
  • collaborazione con tutte le altre associazioni.
  • sostenere con il volontariato la Chiesa della SS. Trinità e le sue strutture.

Come iniziative immediate si propongono nella Chiesa della SS. Trinità:

la partecipazione alla funzione della Domenica delle Palme per la benedizione degli ulivi e relativa processione;

la partecipazione alla funzione solenne della 1^ Domenica di Maggio alle ore 10,00 per San Giovenale patrono della Città e relativa processione;

festa della Santissima Trinità che cade la domenica dopo Pentecoste .
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